Intervista ad Ana Maiques, CEO Neuroelectrics che delinea come il progresso tecnologico e l'avanguardia dei dispositivi abbia portato l'azienda al successo mondiale nel settore delle neuroscienze.
La Neuroelectrics è una startup spagnola focalizzata sul campo delle neuroscienze che vuole trattare le malattie neurodegenerative usando un casco che combina l'elettrostimolazione cerebrale con l'IA. La società è uno spin-off di Starlab, una società di ricerca fondata da Ana Maiques e Giulio Ruffini, con sede a Boston.
Il prodotto di punta della Neuroelectrics è lo Starstim, che consente di monitorare l'attività cerebrale e stimolare il cervello con piccole correnti elettriche. "Serve come strumento diagnostico e ha un effetto terapeutico", spiega il CEO, Ana Maiques.
In USA, Neuroelectrics sta attualmente eseguendo un ampio studio clinico presso il Boston Children's Hospital per studiare l'effetto della sua tecnologia per ridurre le convulsioni epilettiche nei bambini che non rispondono bene ai farmaci, un progetto che ha ricevuto più di un milione di dollari dallo stato del Massachusetts.
La Maiques assicura che la sua tecnologia aspira a esplorare tutte le sue possibilità nel campo delle malattie degenerative.
In effetti, è stato già condotto uno studio sull'Alzheimer con Harvard e hanno collaborato con la Michael J. Fox Foundation analizzando gli EEG per rilevare i primi markers del Parkinson.
In Europa, la tecnologia di Neuroelectrics è approvata per alleviare il dolore e riabilitare i pazienti post-ictus ed è stata utilizzata in ospedali spagnoli come Vall d'Hebron.
Di recente, la società ha ricevuto il via libera dalla FDA per iniziare a testare un modello di stimolazione per trattare la depressione a domicilio, qualcosa che il CEO ritiene che non sarebbe mai accaduto se non fosse stato per la pandemia. "Il coronavirus ha accelerato l'assistenza domiciliare in circa cinque anni", afferma Maiques.
Tuttavia, la filosofia dell'azienda va ben oltre il casco e cerca di raccogliere dati dal cervello di ciascun paziente usando l'intelligenza artificiale. "Crediamo che ogni cervello sia diverso, quindi siamo impegnati nella personalizzazione", afferma Maiques, che vuole sfruttare la lettura e la stimolazione del cervello che consente alla sua tecnologia di effettuare una stratificazione dei pazienti e sviluppare le migliori terapie per ciascun gruppo.
Per quanto riguarda i problemi di privacy, il CEO ricorda che "non siamo un'azienda di consumo", quindi tutto è regolato dalla rigorosa legge sui pazienti che garantisce la protezione dei dati.
L'imprenditrice riconosce che uno dei maggiori ostacoli quando si intraprende una strada nel settore sanitario è la regolamentazione rigorosa e complicata alla quale è soggetto, sebbene ritenga che sia ancora più complicato sviluppare un prodotto che abbia una reale applicazione sul mercato. Qualcosa che la Neuroelectrics ha effettivamente ottenuto con grande successo.
Leggi l'articolo completo
Viene citato lo stimolatore elettrico transcranico Starstim 8.